Cinema Academy Astra

Il Cinema Astra ha riaperto al pubblico il 27 ottobre del 2006, dopo un periodo di chiusura, grazie all’intervento dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. In Europa e in Italia allora ma ancora oggi, erano rari esempi analoghi che vedono un’istituzione universitaria impegnata direttamente nella gestione e riorganizzazione di una struttura privata, per di più destinata ad attività ludiche come un cinema. Con la riapertura dell’Astra si è riaccesa una luce del quartiere che rischiava di spegnersi definitivamente. La convinzione di fondo è che qualsiasi struttura ingrado di produrre cultura che si chiude è una grave perdita per gli abitanti della zona. La sala ospita varie attività universitarie come dibattiti, lezioni e incontri. Nei pomeriggi e di sera torna a essere una sala cinematografica. Principalmente ospita rassegne organizzate da strutture dell’Ateneo. Da dieci anni il martedì c’è il cinema in lingua originale, il mercoledì e il giovedì rassegne tematiche di cinema d’autore in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Queste iniziative sono gratuite e aperte alla cittadinanza. In mattinate libere da impegni puramente accademici ospita scuole a cui offre la visione di pellicole in lingua originale. L’obiettivo, fatta salva la destinazione d’uso primaria di sala universitaria, è di arrivare a offrire quotidianamente rassegne filmografiche di qualità.

 

 

LE CARATTERISTICHE TECNICHE

 

  • NUMERO SCHERMI: 1

 

  • NUMERO POSTI TOTALI: 400

Platea: 220 poltrone

Galleria: 180 poltrone

 

  • DIMENSIONI SCHERMO: 00 x 4.00 m

 

  • TIPOLOGIA IMPIANTO PROIEZIONE:

Videproiettore HD 7000 lm. Audio Dolby

 

SERVIZI E LOGISTICA

  • Climatizzazione aria calda e fredda

«L’obiettivo dell’Ateneo è di offrire al pubblico le migliori proiezioni possibili in termini di qualità – precisa una nota del Centro federiciano che gestisce il cinema Academy Astra. Negli anni si è provveduto, e si continuerà, a migliorare la strumentazione e, nei limiti consentiti, a piccole migliorie alla struttura, che comunque non è di proprietà della Federico II».

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