Nel presentare questo primo studio a cura dell’AGIS sull’industria dello Spettacolo in Campania, cui ne seguiranno altri per approfondimenti sulla sua capacità di interagire positivamente e in maniera rilevante con numerosi altri settori dell’economia e della cultura, mi preme far rilevare come il cinema, il teatro, la musica, la danza e le altre attività dello spettacolo rappresentino nel loro insieme uno straordinario “sistema” di imprese ed enti, di artisti ed autori, di tecnici e maestranze qualificate, di capacità imprenditoriali ed intellettuali, di luoghi di spettacolo spesso di notevole pregio artistico ed architettonico il cui valore complessivo è sicuramente di gran lunga superiore alla somma delle sue componenti. Questo “sistema” che è anche una sorprendente comunità di addetti ai lavori che condividono esperienze conoscenze regole e spesso attività in una virtuosa comunione del sapere e dell’agire rappresenta, così come viene ben documentato nella pubblicazione che qui viene presentata, un importante fattore di sviluppo per l’economia della nostra Regione ed una eccellenza culturale universalmente riconosciuta di cui la Campania può indubbiamente menar vanto. Come è noto le attività dello Spettacolo nella nostra Regione, come del resto in tutta Italia, stanno attraversando un periodo di notevole estrema difficoltà, causa una mancanza di regole moderne ed efficaci che ne governino l’attività e un progressivo venir meno di risorse che ne garantisca la continuità e lo sviluppo. L’assenza di riforme e risorse – soprattutto delle prime – che il Parlamento e il Governo non riescono ad assicurare ormai da troppi anni, mortifica gli operatori di un settore, meritevoli, per l’importanza che rappresentano per il nostro Paese, di ben altra responsabile attenzione come ha ricordato recentemente il Capo dello Stato in occasione della consegna al Quirinale dei premi De Sica che anche quest’anno sono stati attribuiti ad artisti napoletani come Antonio Capuano per il cinema e Luca De Filippo per il teatro. La Campania, com’è noto, è dotata di una Legge organica di settore, la Legge n. 6 del 2007, che disciplina le attività dello Spettacolo con un complesso di norme trasparenti ed efficaci. Essa, dopo tre anni di applicazione, richiede probabilmente alcuni miglioramenti ed integrazioni insieme ad un reintegro delle risorse a livello, auspicabilmente, pari a quelle assegnate in fase di prima applicazione. Credo tuttavia – pur nella piena consapevolezza delle gravissime difficoltà del momento – che la volontà e la capacità di andare avanti e il senso di responsabilità di moltissimi operatori dello Spettacolo, unitamente all’indispensabile impegno delle istituzioni Regionali di cui ho già avuto modo di registrare sensibilità e attenzione per i problemi del settore, siano la migliore garanzia per un futuro più sereno.
Il Presidente Luigi Grispello